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VIA DELLA SETA


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Sono passati ormai quasi 140 anni da quando Ferdinand von Richthofen (1833-1905), geografo e geologo tedesco, coniò nel suo libro Tagebucher aus China il concetto di Via della Seta (丝绸之路, Seidenstraße), in cui descriveva la rete di vie commerciali che si formò a partire dal I secolo a.C. e che connetteva la Cina con l’antica Roma. In realtà, più che di “Via della Seta” bisognerebbe parlare di “Vie della Seta”, dal momento che furono diversi gli itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali si snodarono nell’antichità i commerci tra l’impero cinese e quello romano. Tuttavia, furono soprattutto le vie carovaniere ad entrare nel mito: 8 mila chilometri di strade (di cui quasi 4 mila in Cina) che univano gli estremi confini del continente euroasiatico, da Chang’an (l’odierna Xi’an) fino a Roma, passando per Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Afghanistan, Iran, Iraq, Turchia e Grecia.

 

La Via della Seta Cinese partiva da Chang’an (l’odierna Xi’an) e attraverso il Corridoio di Hexi (nel Gansu) arrivava alla città oasi di Dunhuang dove si divideva in tre parti, tutte nell’odierno Xinjiang:

  • Il ramo settentrionale correva a nord della catena del Tianshan, passando per le città di Hami (Kumul), Urumqi e Yining e proseguendo verso il Kazakistan;
  • Il ramo centrale, che insieme a quello meridionale giravano attorno al bacino del Tarim e all’insidioso deserto di Taklamakan, attraversava le città di Loulan, Turpan, Korla, Kuqa, Aksu e Kashgar, proseguendo verso il Pamir e l’Asia Centrale;
  • Il ramo meridionale passava attraverso le città di Ruoqiang, Qiemo, Hetian, Yecheng, Yarkand e Kashgar per proseguire verso il Pamir e l’Asia Centrale.

Turismo in Cina ha scelto 22 attrazioni turistiche da non perdere lungo la Via della Seta Cinese, partendo da Xi’an e arrivando a Kashgar, l’ultimo punto della Via della Seta in Cina.


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Xi’an (西安), l’antica Chang’an (la più vecchia delle quattro antiche capitali), è il capoluogo della provincia dello Shaanxi. Ha ospitato il quartier generale di ben 13 dinastie per 1100 anni a partire dal 221 d. C., incluse la Zhou, la Qin, la Han e la Tang. E’ per questo che la città ospita molti reperti e siti archeologici di valore, con oltre 4000 tombe e aree storiche riportate alla luce. Raggiunto il suo massimo sviluppo in epoca Tang, quando è diventata una capitale internazionale di importanza pari a Roma, Xi’an ha continuato a rivestire un ruolo cruciale come snodo lungo l’antica Via della Seta ben oltre il declino della dinastia Tang – che ne ha tuttavia compromesso lo status di capitale.


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Tra le grotte-tempio che il buddhismo ha lasciato nel suo cammino lungo la Via della Seta, dall’India verso l’estremo Oriente, quelle di Maijishan (麦积山石窟) sono senza dubbio tra le più caratteristiche. Scavate sul fianco del monte omonimo, il cui significato letterale è “Monte del Covone di Grano” vista la somiglianza con un fascio di spighe, le 194 grotte accolgono 7.200 sculture e 1.000 metri quadrati di affreschi, che raccontano lo sviluppo nei secoli dello stile artistico buddhista cinese.


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Lanzhou (兰州), 2,6 milioni di abitanti, è la capitale del Gansu. Fondata oltre 2000 anni fa, sorge sul corso superiore del fiume Giallo e deve il soprannome di “città dorata” ai proficui commerci che vi fiorirono anticamente grazie alla sua posizione lungo la Via della seta settentrionale, all’imboccatura del corridoio di Hexi, utilizzato da commercianti e militari come principale via di passaggio dalla Cina settentrionale allo Xinjiang fino all’Asia centrale.


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Le grotte del Tempio Bingling (炳灵寺石窟 Bǐnglíng Sì shíkū) sono un complesso monumentale di grotte artificiali e sculture in pietra che formano un tempio buddhista nel Gansu, lungo il canyon sul Fiume Giallo a Liujiaxia. L’intero complesso è formato da 34 grotte e 149 nicchie, con 694 sculture e 82 statue di terracotta, connesse da precarie scale lignee, e disposto su quattro piani. Punto focale principale, che sovrasta il sistema, è una gigantesca statua di Maitreya, il Buddha del Futuro, alta 27 metri. L’inizio dei lavori di scavo coincide con la dinastia dei Jìn Occidentali e si concluse durante il periodo dei Sedici regni sotto i Qin Occidentali (385-431), nel 420.


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Liqian o Lǐ-Chien (骊靬) è un’ex contea nella provincia settentrionale di Gansu. L’antica città di Liqian è situata in un villaggio oggi chiamato Zhelaizhai. Nel XX secolo lì nacque una teoria secondo la quale gli abitanti discendono da antichi legionari romani sfuggiti al massacro seguito alla disfatta nella battaglia di Carre (nella Turchia orientale), quando alcune legioni, guidate da Marco Licinio Crasso vennero distrutte dall’esercito dei Parti nel 53 a.C. Da allora sono state condotti diversi studi, anche genetici.


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Le Grotte di Matisi (马蹄寺石窟群) si trovano a 70 km dalla città di Zhangye (张掖), nella contea autonoma tibetana di Sunan Yugur: si tratta delle uniche grotte cinesi costruite in alta montagna, a oltre 3000 metri sopra il livello del mare. Le prime grotte sono state scavate circa 1600 anni fa.


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Zhangye (张掖) è una città-prefettura nella provincia del Gansu, al confine con la Mongolia Interna a nord e Qinghai a sud. Zhangye si trova al centro del Corridoio di Hexi. La zona è stata la frontiera per gran parte della storia della Cina, costituendo un passaggio naturale verso la porzione dell’Asia centrale dell’impero. In realtà, il nome Zhangye (letteralmente “per estendere il braccio”) è l’abbreviazione di 张国臂掖,以通西域 (letteralmente: “per estendere il braccio del paese, attraverso il Reame occidentale”).


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Le “Montagne Colorate” (o “Montagne Arcobaleno”) che si trovano all’interno dello Zhangye Danxia Landform Geological Park (张掖丹霞国家地质公园) sono una delle grandi meraviglie geologiche del pianeta. Le montagne sono formate da arenarie e siltiti del Cretaceo (145,5-65,5 milioni di anni fa) depositati in Cina prima della formazione dell’Himalaya. Sabbia e silt (o limo) si sono depositati insieme a ferro e a vari minerali-traccia che hanno così fornito l’ingrediente chiave per formare i tanti colori che oggi possiamo ammirare.


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A sei chilometri dall’abitato, il forte di Jiayuguan (嘉峪关关城 ) costituisce l’estremità occidentale nonché il passo meglio conservato della Grande Muraglia (il capo orientale sorge a Shanhai, nella provincia dello Hebei). Costruito durante la dinastia Ming (1372), il complesso si erge nel punto più stretto della sezione occidentale del corridoio di Hexi, utilizzato anticamente da commercianti e militari come principale passaggio dalla Cina settentrionale verso lo Xinjiang e l’Asia centrale. Il sito prende il nome dall’altipiano Jiayu su cui è situato – che si estende tra le montagne Wenshu e Heishan ai piedi della catena dei Qilian-, copre un’area di 34 chilometri quadrati, ha un perimetro di 640 metri e mura alte 11.


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Dunhuang (敦煌), nome che significa “faro scintillante”, è una città cinese nella prefettura di Jiuquan. Si trova nella parte occidentale della provincia del Gansu, lungo la celebre Via della Seta, ed è posta in uno degli incroci di culture più significativi del pianeta. La città era l’ultima oasi per i viaggiatori diretti verso l’Occidente, prima della separazione della grande via in due diramazioni, necessarie per evitare di attraversare il deserto di Taklamakan.


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Le Grotte di Mogao (莫高窟), conosciute anche come le “Grotte dei Mille Buddha”, rappresentano la più grande collezione di arte buddhista del mondo: 500 grotte, 2.000 statue e oltre 45 mila mq di pitture parietali distribuite per 1,6 km lungo le pareti rocciose delle Singing Sand Mountains. Nel 1987 sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.


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Il passo Yumen (玉门关), o Porta di giada, è un passo di montagna situato ad ovest di Dunhuang, nell’odierna regione cinese del Gansu. In tempi antichi attraverso questo passo correva la Via della Seta, ed era una delle strade che univano Cina ed Asia centrale, un tempo chiamata “Territori Occidentali”. Poco a sud si trova il passo Yangguan, a sua volta importante tappa lungo la Via della Seta.


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In tempi antichi Miran era un fiorente centro di commercio sulla tratta meridionale della Via della Seta, e carovane e mercanti vi arrivavano evitando di attraversare il deserto (chiamato dai cinesi “Mare della Morte”) ed il bacino del Tarim. Era anche un importante centro buddhista con numerosi monasteri e stupa.


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Le rovine di Niya (尼雅遗址) sono un sito archeologico situato nei pressi dell’odierna città di Minfeng, sul confine meridionale del bacino del Tarim nello Xinjiang. Numerosi reperti archeologici sono stati scavati in questo posto. Niya era un importante centro di commercio in un’oasi sulla tratta meridionale dell’antica Via della Seta, nella parte meridionale del deserto di Taklamakan. In tempi antichi le carovane la attraversavano trasportando beni dalla Cina all’Asia centrale.


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Hotan o Hetian (和田) è una città-oasi dello Xinjiang occidentale, nota per la giada e i gelsi. Situata nel bacino del Tarim, ha per secoli svolto un ruolo chiave negli scambi commerciali tra Oriente e Occidente come punto di snodo tra la via della seta meridionale e le rotte che univano India e Tibet all’Asia centrale.


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Yarkand (in cinese Shache 莎车) è una delle 11 contee amministrate da Kashgar, posizionata all’estremo sud del deserto del Taklamakan dove scorre il Yarkand River. E’ stata sede di un antico regno buddhista sorto lungo il ramo meridionale della Via della Seta. Convertita all’Islam nel X secolo con la conquista da parte della dinastia turca dei karakhanidi, nel XVI secolo l’oasi è poi stata incorporata nel khanato di Kashgar, di cui è diventata capitale.


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Kashgar o Kashi (喀什) è una città della provincia autonoma dello Xinjiang, in Cina. Si trova presso un’oasi del deserto di Taklamakan. È sede di uno dei più interessanti bazar settimanali (Bazar della domenica) e mercati settimanali del bestiame (detto “Mercato dei cammelli”), ed è un luogo storico di incontro di genti lungo la Via della seta.


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Turpan (吐鲁番), anche nota come Turfan o Tulufan, è una città-prefettura dello Xinjiang settentrionale nota storicamente per la sua posizione strategica lungo l’antica Via della Seta. Collocata in una fossa tettonica la cui massima profondità raggiunge i 155 m al disotto del livello del mare (il punto più basso della Cina e il secondo più basso del Pianeta), Turpan è rinomata per le temperature elevate e suoi vigneti, concentrati nella parte nordest del centro urbano, dove è possibile passeggiare al fresco riparati dalla vegetazione.


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Le grotte dei mille Buddha di Bezeklik (柏孜克里千佛洞) sono un complesso di grotte buddhiste datate dal V al IX secolo, situate tra le città di Turpan e Shanshan (Loulan) a nord-est del deserto di Taklamakan. Si trova vicino alle antiche rovine di Gaochang nella valle Mutou, una gola delle Montagne Fiammeggianti. Si trovano in alto sulle ripide pareti occidentali valle del Mutou.


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Gaochang (高昌) è una antica città costruita nel I secolo a.C. lungo il bordo settentrionale del deserto di Taklamakan nella provincia dello Xinjiang. La città si sviluppò come centro commerciale lungo la Via della Seta; venne abbandonata verso la fine del XV secolo. A 6 km circa dall’antica città si trovano le tombe di Astana, una serie di tombe sotterranee utilizzate dagli abitanti di Gaochang per circa 600 anni, dal 200 all’800.


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Tianchi (天池) è un lago nella provincia dello Xinjiang, sulle montagne della catena del Tianshan. Il nome significa in cinese “lago celestiale”, in relazione alla sua bellezza. Si trova alla base del versante nord del picco Bogda, circa 110 km a est della città di Ürümqi.


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Le grotte di Kizil (chiamate anche grotte Qizil; 克孜尔千佛洞, “grotte di Kizil dei mille Buddha”) sono un complesso di 236 grotte buddhiste scavate nella roccia situate nei pressi di Kizil (克孜尔乡) nella contea di Baicheng, Xinjiang, Cina. Il sito si trova sulla sponda settentrionale del fiume Muzat, 75 km a nord-ovest di Kucha. Quest’area fu uno snodo commerciale della Via della Seta.

 




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