SITI UNESCO
Da quando la Cina ha accettato la Convenzione UNESCO per i Beni dell’Umanità il 12 dicembre 1985, si sono moltiplicati i riconoscimenti da parte dell’agenzia delle Nazioni Unite.
Secondo l’ultimo aggiornamento effettuato nella riunione del 43º Comitato per il patrimonio dell’umanità a Baku tra il 30 giugno e il 10 luglio 2019, la lista è composta da un totale di 1113 siti (di cui 861 beni culturali, 213 naturali e 39 misti) presenti in 167 stati del mondo.
L’Italia e la Cina sono le nazioni che detengono il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (55 siti), seguite dalla Spagna (48 siti), dalla Germania (46 siti) e dalla Francia (45 siti).
Di seguito la lista dei 55 siti UNESCO in Cina ordinati per anno di iscrizione.
La Grande Muraglia (长城) è stata costruita a partire dal 215 a.C., per volere dell’imperatore Qin Shi Huang (秦始皇, letteralmente “Primo Imperatore della dinastia Qin”): la sua lunghezza è stata considerata, fino a poco tempo fa, di 6.350 chilometri con altezze variabili. Dalle misurazioni effettuate nel 2009 con più recenti strumentazioni tecnologiche (raggi infrarossi, GPS), la Grande Muraglia risulterebbe lunga 8.851,8 chilometri, circa 2.500 in più di quelli stimati (di cui circa 350 km di trincee e circa 2250 km di difese naturali).
Il monte Tai (泰山) è la più importante delle cinque montagne sacre taoiste della Cina, situata nella provincia dello Shandong, a sud della città di Jinan. La vetta del monte Tai raggiunge i 1545 m. Dichiarato patrimonio dell’umanità nel 1987, è il più venerato dei 5 monti sacri cinesi, ricordato come tale da iscrizioni sin dal I secolo. La cima è raggiungibile attraverso una ripida scalinata di pietra che parte dall’omonima città, Tai’an. Dalle pendici alla cima vi sono stati edificati molti templi, la maggior parte dei quali risale alla dinastia Ming. Nei suoi pressi si trova anche il Convento delle sommità animate dei monti, eretto dai Tang nell’VIII secolo.
La Città Proibita (紫禁城, letteralmente “Purpurea città proibita”) fu il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing e si trova nel centro di Pechino, la capitale cinese. Per quasi 500 anni, ha servito come abitazione degli imperatori e delle loro famiglie, così come centro cerimoniale e politico del governo cinese. Costruita tra il 1406 e il 1420, il complesso è composto di 980 edifici divisi in 8.707 camere e copre 720.000 m² che ne fa “il più grande palazzo del mondo”. Il complesso del palazzo esemplifica la sontuosa architettura tradizionale cinese, ed ha influenzato gli sviluppi culturali e architettonici dell’Asia orientale. Il Palazzo Mukden (盛京宮殿), chiamato anche Shenyang Gugong (瀋陽故宮), è l’antico palazzo imperiale della Dinastia Qing (1616 – 1910). Si trova nel centro della città cinese di Mukden, oggi Shenyang, nella provincia di Liaoning. Il palazzo si estende su di una superficie di circa 70.000 metri quadrati e consta di 70 edifici, a loro volta composti da 300 stanze.
Le Grotte di Mogao (i莫高窟) sono delle grotte che si trovano lungo la Via della seta, vicino a Dunhuang (25 km a sud-est), nella provincia del Gansu, in Cina. Si tratta di un sistema di 492 templi scavati nella roccia, in una rupe lunga 1600 metri (per cui il termine con cui sono note, cioè “grotte”, può non essere il più adatto a descriverle). La leggenda narra di un monaco buddhista chiamato Lezun che, nel 366, ebbe una visione: mille Buddha. Convinse quindi un ricco pellegrino della Via della seta a fondare il primo tempio che si trova qui. Col passare dei secoli i templi crebbero fino a superare il numero di mille, e con essi vennero costruiti ricoveri e repositori di testi sacri, e cappelle votive. Fra il IV e il XIV secolo i monaci di Dunhuang raccolsero numerosi manoscritti occidentali, e molti dei pellegrini che passavano per il sito dipinsero affreschi all’interno delle grotte, oltre a lasciare un’offerta e a pregare per propiziarsi un viaggio tranquillo. Gli affreschi coprono una superficie di oltre 42.000 metri quadrati.
L’esercito di terracotta (兵马俑) è uno straordinario insieme di statue (7000 tra soldati, arcieri e cavalli) collocato nel Mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huang (260 a.C. – 210 a.C.) a Lintong, 30 km ad est del centro di Xi’an (西安). Nel marzo del 1974, un contadino di nome Yang Zhifa rinvenne, durante lo scavo di un pozzo, delle fosse sepolcrali contenenti statue in terracotta di soldati in armi con tanto di carri e cavalli. Il fortuito rinvenimento dette origine agli scavi che permisero di rinvenire il mausoleo di Qin Shi Huang, sino ad allora ritenuto scomparso.
Zhoukoudian o Choukoutien (周口店) è un sistema di grotte nei pressi di Pechino, in Cina. Ha portato a numerose scoperte archeologiche, tra cui il più antico esemplare di Homo erectus, chiamato uomo di Pechino, ed ossa della iena gigante Pachycrocuta brevirostris. L’uomo di Pechino (Homo erectus pekinensis) è una sottospecie di Homo erectus. I resti vennero trovati per la prima volta fra il 1923 e il 1927 durante degli scavi condotti a Zhoukoudian (nei pressi di Pechino, da cui il nome). Il fossile è stato datato come risalente a un periodo compreso fra i 500.000 e i 700.000 anni fa.
I Monti Huangshan (黄山, letteralmente significa “Montagna Gialla”) sono una catena montuosa che si trova nella provincia dell’Anhui, nella Cina orientale. L’area è famosa per le sue bellezze paesaggistiche: vi si trovano infatti picchi granitici, i pini dello Huangshan (alberi tipici della regione dalle forme modellate dalle intemperie) e vi si possono inoltre ammirare le formazioni nuvolose dall’alto. Questi monti sono spesso stati usati come sfondo per dipinti e storie della letteratura cinese. Delle numerose vette della catena montuosa, 77 superano i 1.000 metri d’altezza. I picchi più alti sono il Lian Hua Feng (1.864 metri), il Guang Ming Ding (1.840 metri) e il Tian Du Feng (1.829 metri).
Jiuzhaigou (九寨溝) è una delle riserve più belle di tutta la Cina e si trova nella provincia del Sichuan. È nota per le sue numerose cascate e i laghi, e nel 1992 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Jiuzhaigou si trova nella parte meridionale della catena montuosa Minshan, 330 chilometri a nord di Chengdu. La valle si estende su di una superficie di 240 chilometri quadrati, ed è prettamente montuosa, con un punto più alto di 4.764 metri in corrispondenza del monte Ganzigonggai. Jiuzhaigou deve il suo nome ai nove villaggi tibetani che si trovavano lungo la valle. Di essi oggi rimane poco: alcuni sono un piccolo agglomerato di abitazioni, di altri resta poco più che il nome.
Huanglong (黃龍) è un’area di interesse storico e paesaggistico che si trova nella Contea di Songpan, nella provincia del Sichuan. L’area si trova nella parte meridionale della catena montuosa del Minshan, 150 chilometri a nordovest di Chengdu. Questa zona è famosa per i numerosi laghetti formati da depositi di calcite, per gli ecosistemi delle sue foreste, per i picchi innevati e le cascate che punteggiano il territorio. Qui si trovano numerose specie in pericolo d’estinzione, fra cui il panda gigante. Nel 1992 Huanglong venne inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO e dal 2000 si è aggiunta all’elenco di riserve della biosfera.
Wulingyuan (武陵源) è un’area di interesse storico e paesaggistico che si trova nella provincia di Hunan, in Cina. Questa regione è famosa per il tipo di formazione carsica e per i pilastri di quarzareniti; di questi ne sono presenti oltre 3.000, alcuni dei quali alti più di 200 metri. Oltre ai pilastri, la zona comprende inoltre 40 caverne, molte delle quali con larghi depositi di calcite, e due ponti naturali, il Xianrenqiao (il “Ponte degli Immortali”) e il Tianqiashengkong (il “Ponte che attraversa il cielo”).
La località montana di Chengde (避暑山庄, letteralmente: “luogo di soggiorno montano per evitare il caldo”), ospita il palazzo estivo della Dinastia Qing. Tutto questo complesso venne costruito fra il 1703 e il 1792, durante un lasso di tempo di ben 89 anni. Esso si estende su di una superficie di 5,6 chilometri quadrati, cioè circa metà dell’area urbana di Chengde. Si tratta di un vastissimo complesso di palazzi ed edifici amministrativi e cerimoniali. I giardini imperiali e vari templi di diversi stili architettonici si fondono armoniosamente in un paesaggio di laghi, prati e foreste. Oltre al suo interesse puramente estetico, questo luogo riveste anche un interesse storico in quanto rappresenta l’ultimo sviluppo della società feudale in Cina.
Qufu (曲阜) è una città della provincia dello Shandong, in Cina. La città si trova circa 130 chilometri a sud di Jinan. La popolazione urbana di Qufu ammonta a circa 60.000 abitanti, mentre l’intera regione amministrativa conta 650.000 abitanti. Qufu è il luogo dove, secondo la leggenda, sarebbe nato Confucio. Essa era la capitale dello Stato cinese di Lu durante il Periodo della Primavera e dell’Autunno. Nel 1994 il Tempio di Confucio, il Cimitero di Confucio e il Palazzo della famiglia Kong sono stati inseriti nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
I Monti Wudang (武当山), conosciuti anche col nome di Wu Tang Shan o semplicemente Wudang, sono una piccola catena montuosa che si trova nella provincia dello Hubei, in Cina, poco a sud della città di Shiyan. Sono monti sacri e mete di pellegrinaggio per i fedeli taoisti e rappresentano una delle mete più rilevanti per il turismo cinese. Queste montagne sono luoghi importanti sin dai tempi antichi per la presenza dei numerosi monasteri taoisti che vi si trovano, famosi come centri accademici di ricerca, insegnamento e pratica della meditazione, delle arti marziali cinesi, della medicina tradizionale cinese e delle pratiche e arti connesse all’agricoltura taoista. Già durante la dinastia Han le montagne attrassero l’attenzione dell’imperatore (fra il I e il III secolo). Durante la dinastia Tang (fra il 618 e il 907) venne costruito il primo tempio.
Il palazzo del Potala (布达拉宫) si trova a Lhasa, capitale del Tibet. Prende il nome dal Monte Potala, la dimora di Avalokitesvara. Il palazzo del Potala fu la residenza principale del Dalai Lama fino a che il 14º Dalai Lama fuggì a Dharamsala, India.. Attualmente il Palazzo del Potala è stato convertito in museo dal governo cinese. L’edificio misura 400 metri sul lato est-ovest e 350 metri su quello nord-sud, con pietre inclinate spesse 3 metri (5 metri alla base), con rame fuso attorno alle fondamenta per aiutare a proteggerlo dai terremoti. I tredici piani dell’edificio (contenente oltre 1000 stanze, 10.000 reliquiari e circa 200.000 statue) si alzano per 117 metri sulla cima del Marpo Ri, la “Collina Rossa”, con un’altezza totale di oltre 300 metri dal fondo della valle. Secondo la tradizione le tre principali cime di Lhasa rappresentano i “Tre Protettori del Tibet”. Chokpori, immediatamente a sud del Potala, è la “montagna dell’anima” (bla-ri) di Vajrapani, Pongwari è quella di Manjusri e Marpori, la cima su cui si trova il Potala, rappresenta Chenresig o Avalokitesvara.
Il parco nazionale del Lushan (庐山第四纪冰川国家地质公园, letteralmente “geoparco nazionale della glaciazione quaternaria del Lushan”) è un parco nazionale che si trova sul Monte Lushan, nella provincia di Jiangxi. Si estende su di una superficie di 500 chilometri quadrati. Nel parco, caratterizzato da splendidi paesaggi e molto frequentato dagli stessi turisti cinesi, si trovano notevoli sollevamenti geologici risalenti all’era Quaternaria. Nel 1996 il parco è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Il monte Emei (峨嵋山, letteralmente Montagna del Sopracciglio Delicato) è una montagna nella provincia del Sichuan. L’Emei è uno dei quattro monti sacri della tradizione cinese, condiviso sia dal buddhismo che dal taoismo. Il patrono Bodhisattva dell’Emei è Samantabhadra (noto in cinese come Puxian). Alcuni dei monasteri associati a tale monte sono noti per lo studio delle arti marziali cinesi, soprattutto lo Huotianlong. L’insieme di stili praticati ed originari di queste montagne è detto Emeipai (峨眉派). Il Buddha gigante di Leshan (樂山大佛) è la più grande statua di pietra di Buddha del mondo. Essa è scolpita nella roccia nel punto in cui confluiscono i fiumi Minjiang, Dadu e Qingyi, vicino alla città di Leshan, nella parte meridionale della provincia del Sichuan. La scultura è posta di fronte al Monte Emei, con i fiumi che scorrono ai suoi piedi. Nel 1996 l’area dei Monti Emei, compresa l’area ove si trova la statua del Buddha gigante di Leshan, è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Lijiang (丽江市) è una città-prefettura che si trova nella provincia dello Yunnan. Il nome originale dell’antica città di Lijiang è Dayan (大研古镇). A seguito delle riforme amministrative del governo cinese di fine XX secolo, il territorio municipale è stato esteso ai confini dell’intera prefettura, che comprendono principalmente aree rurali. La storia, l’architettura e la cultura di Lijiang differiscono notevolmente da quelle delle altre città cinesi, principalmente per la presenza della popolazione Naxi. Questa etnia, che parla una lingua della famiglia tibeto birmana, ha conservato l’integrità della propria cultura. Lijiang fu fondata nel XIII secolo d.C., al tempo della dinastia Song meridionale (1127-1279), dai discendenti dei governatori Mu, che vi trasferirono il capoluogo della giurisdizione dalla vicina Baisha, situata lungo l’antica “Via del tè”. Le assegnarono il nome di Dayechang e la circondarono di mura e da un fossato.
Pingyao (平遥) era il più importante centro bancario cinese in epoca Ming e Qing. Con la classica pianta a forma di bagua (八卦), ha strade dove si affacciano edifici tradizionali, case con cortile interno, templi e oltre 3000 negozi antichi. Un tesoro architettonico che non poteva non diventare Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO (1997).
Suzhou (苏州) è una città del Jiangsu, situata lungo la riva del Fiume Azzurro e sulle sponde del lago Taihu. La città è famosa per i suoi canali (è soprannominata la “Venezia di Cina”), i ponti di pietra, le pagode e gli splendidi giardini, che sono diventati un’importante meta turistica e Patrimonio Umanità UNESCO. Suzhou è stata un’importantissima città per quanto riguarda l’industria della seta durante la Dinastia Song (960 – 1279), posizione che continua a mantenere ancora oggi. La città ha una storia antichissima, considerata la culla della cultura Wu: 2.500 anni fa, durante la Dinastia Shang, alcune popolazioni vivevano già nell’area che avrebbe poi ospitato la città.
Il Palazzo d’Estate o Yiheyuan ( 頤和園, letteralmente “Giardino dell’armonia educata”) è un parco di Pechino. È dominato dalla collina della longevità (alta 60 metri) e dal lago Kunming. Esso si estende su di una superficie di 2,9 chilometri quadrati, dei quali il 75% è rappresentato da acqua. Nei 70.000 metri quadrati in cui è costruito il complesso di edifici si trovano una notevole varietà di palazzi, giardini ed altre strutture architettoniche. Quando nel 1750 l’imperatore Qianlong iniziò l’allestimento del Palazzo d’Estate – che si aggiungeva al già esistente Antico Palazzo d’Estate – era conosciuto col nome di Giardino dei chiari gorgoglii. Nel 1998 il Palazzo d’Estate venne incluso nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Il Tempio del Cielo, noto anche come Tempio del Paradiso (天坛, letteralmente “Altare del Cielo”), è un complesso di edifici culturali taoisti che si trova nella parte meridionale di Pechino, nel distretto di Xuanwu. Il tempio era usato per il culto officiato dall’imperatore al “Cielo” (Tian), la divinità principale della religione tradizionale cinese, il quale teneva cerimonie di sacrificio per invocare la tempestività di vento e pioggia e la pace sotto il cielo. Inoltre l’imperatore della Cina era chiamato “figlio del cielo”, governando in questa veste il popolo ed il paese.La costruzione del tempio iniziò nel 1420 e venne successivamente visitato da tutti gli imperatori delle dinastie Ming e Qing. Il complesso si estende su di un’area di 2,73 chilometri quadrati. Nel 1998 il Tempio del Cielo è stato inserito nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
I Monti Wuyi (Wuyishan, 武夷山) sono una catena montuosa che si trova sul confine fra le province di Fujian e Jiangxi, 200 chilometri a nordovest di Fuzhou. Si estendono su di una superficie di 60 chilometri quadrati e dal 1999 la catena montuosa è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Le statue del Baoding Shan sono una serie di sculture religiose risalenti al VII secolo che si trovano a Dazu, nei pressi di Chongqing. Esse rappresentano immagini del Confucianesimo, Buddhismo e Taoismo e consistono di circa 50.000 statue con oltre 100.000 iscrizioni ed epigrafi, inserite nel 1999 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Qingcheng (青城山) è una celebre montagna del Sichuan, uno dei luoghi in cui il taoismo ha avuto origine. Il Monte è diventato celebre in Occidente per la saga di Kung Fu Panda: alcuni luoghi del film d’animazione sono ispirati al Qingcheng. Il sistema di irrigazione del Dujiangyan (都江堰) è uno storico sistema per l’irrigazione e il controllo delle inondazioni costruito in Cina intorno al 250 a.C. Quest’opera, realizzata dal Governatore dello stato di Shu Li Bing e dal figlio, si trova 56 chilometri ad ovest dell’odierna Chengdu e provvede ancor oggi ai bisogni idrici della città. Nel 2000 il sistema di irrigazione del Dujiangyan è stato inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, insieme al monte Qincheng.
L’antico villaggio di Xidi è situato ai piedi del versante meridionale del monte Huangshan. Fu originariamente costruito durante il regno dell’imperatore Huangyou (1049-1054) della dinastia dei Song del Nord (960-1127) e ricostruito durante il regno dell’imperatore Jingtai (1449-1457) della dinastia dei Ming (1368-1644). Situato nella contea di Yixian, ai piedi del versante sud-occidentale del monte Huangshan, l’antico villaggio di Hongcun con le sue 150 residenze risalenti alle dinastie Ming e Qing è stato inserito insieme a Xidi tra i Patrimoni dell’umanità UNESCO.
Le grotte di Longmen (龍門石窟, le grotte della porta del Drago) sono una serie di santuari rupestri che si trovano vicino a Luoyang, nella provincia dello Henan. La costruzione del complesso iniziò nel 493 d.C. sotto l’imperatore Xiaowen della dinastia dei Wei Settentrionali (386-534) e comprende 2.345 grotte e nicchie, 2.800 iscrizioni, 43 pagode e oltre 100 mila immagini del Buddha. Il 30% delle caverne risale alla dinastia Wei, il 60% alla dinastia Tang e il 10% ad altri periodi. Dal 2000 sono patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Le Tombe imperiali delle dinastie Ming e Qing sono il nome in cui vengono raggruppate un insieme di 14 sepolture risalenti alle dinastie Ming e Qing, inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Sono sparse in varie province tra Liaoning e Jiangsu: Tomba Xianlin, Tombe Qing orientali, Tombe Qing occidentali, Tombe Ming, Tombe Xiaoling, Tomba di Chang Yuchun, Tomba di Qiu Cheng, Tomba di Wu Liang, Tomba di Wu Zhen, Tomba di Xu Da, Tomba di Li Wenzhong, Tomba Yongling, Tomba Fuling, Tomba Zhaoling.
Le Grotte di Yungang (云冈石窟) sono un antico sistema di caverne che si trova nei pressi di Datong, nella provincia dello Shanxi, in Cina. Esse sono uno dei migliori esempi di architettura scavata nella roccia e dei tre più famosi sistemi di grotte della Cina, insieme alle grotte di Mogao e alle grotte di Longmen. Le grotte vennero scavate principalmente durante la Dinastia Wei, fra il 460 e il 525, e costituiscono un notevole insieme di templi dedicati al Buddhismo. In tutto il complesso si contano 252 caverne e oltre 51.000 statue di Buddha, delle dimensioni più varie. Nel 2001 le grotte di Yungang sono state inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
L’area protetta dei tre fiumi paralleli è un patrimonio dell’umanità che si trova nella provincia dello Yunnan, nella Cina sud-occidentale, vicino al confine con la Birmania. Esso rappresenta l’insieme di 15 aree protette, centrate nella regione montuosa in cui 3 dei maggiori fiumi dell’Asia scorrono in modo quasi parallelo (lo Yang Tze, il Mekong e il Salwen). Il parco si estende su di una superficie di 1.698.400 ettari e al suo interno si trova un territorio ricchissimo per quanto riguarda la biodiversità, sia animale che vegetale. I fiumi scorrono in gole profonde fino a 3.000 metri e fra picchi alti oltre 6.000 metri, punteggiati da ghiacciai. Nel 2003 il parco nazionale è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Le Città capitali e tombe dell’antico regno Goguryeo sono un sito inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 2004. Il sito è composto dall’insieme di tre città e 40 tombe che appartenevano all’antico regno Goguryeo; si trova nella provincia del Jilin, vicino al confine con la Corea del Nord. Delle 40 tombe, 14 appartengono ad imperatori mentre le altre 26 sono di nobili.
Macao (澳門), è una delle regioni amministrative speciali della Cina insieme a Hong Kong. Sorge sul lato occidentale del delta del fiume delle Perle, con Hong Kong a est, mentre a nord confina con la provincia del Guangdong. E’ rimasta sotto il dominio del Portogallo dalla metà del XVI secolo fino al 1999, diventando l’ultima colonia europea in Asia. La dichiarazione congiunta sino-portoghese e la legge fondamentale di Macao continuano a stabilire un alto grado di autonomia per la regione almeno fino al 2049, quando saranno trascorsi cinquant’anni dal ritorno alla Cina, come stabilito per Hong Kong. L’economia locale è fortemente dipendente dal gioco d’azzardo e dal turismo. La commistione di elementi architettonici orientali e occidentali continuano a dare a Macao un’inconfondibile impronta coloniale.
I santuari del panda gigante (四川大熊猫栖息地) sono un gruppo di aree protette che si trova nella parte sud-occidentale della provincia di Sichuan, in Cina. Qui si trova circa un terzo di tutti gli esemplari di panda gigante del mondo. Il complesso di parchi si estende su di una superficie di 9.245 chilometri quadrati, divisi in sette riserve naturali e nove parchi naturali, sui monti Qionglai e Jiajin. Oltre ai panda giganti, qui si possono trovare anche altre specie ad alto pericolo di estinzione, come il panda minore, il leopardo delle nevi e il leopardo nebuloso. Questo è anche uno dei luoghi con la maggior biodiversità del mondo per quanto riguarda la vegetazione, escludendo la foresta pluviale: sono state censite infatti quasi 6.000 specie di piante. Le foreste che si trovano qui sono considerate molto simili a quelle che dovevano esserci durante l’era Terziaria.
L’antica città di Anyang (安阳) si trova nel nord della provincia dello Henan, al confine con lo Hebei. Vi è un aneddoto riportato da Kai Vogelsang nel suo libro Geschichte Chinas, in cui si narra del paleografo Wang Hirong che, ammalatosi di malaria nel 1899, compra in una farmacia gli “ossi di drago”, vecchi ossi di animali utilizzati nella medicina tradizionale cinese. Una volta a casa comincia a preparare il medicamento, ma si accorge che sugli ossi appena comprati vi sono incisi dei piccoli caratteri. Si scoprirà presto che si trattava di una forma primitiva di scrittura cinese, incisa su piastroni ventrali di carapaci di tartaruga o scapole bovine e utilizzata sotto la dinastia Shang (ca.1600 a.C.-ca.1046 a.C.) per ricevere gli oracoli. Il luogo di origine degli “ossi di drago” non era altro che il villaggio di Xiaotun, a 2 km da Anyang. Nel 1928 iniziarono degli scavi, il primo progetto in grande dell’archeologia cinese: oltre agli “ossi di drago” vennero scoperti tombe e sepolcri imponenti, una gran quantità di manufatti in bronzo, giada, pietra e ceramica, fondamenta di palazzi e i resti delle mura cittadine. Si trattava di Yin (殷墟), l’antica capitale della dinastia Shang. Una fra le più notevoli delle tombe scoperte è quella di Fu Hao, moglie del sovrano Wu Ding, scoperta intatta. Nella tomba sono stati trovati sei scheletri di cane, almeno sedici scheletri umani (oltre a quello di Fu Hao), oltre 440 manufatti in bronzo, circa 600 manufatti di giada, pietra o osso e circa 7.000 conchiglie di ciprea, le monete dell’epoca.
I diaolou (碉樓) sono torri fortificate a più piani, generalmente costruite in cemento armato. Queste strutture si trovano principalmente nei pressi della città di Kaiping ( 开平), nella provincia del Guangdong, a due ore da Guangzhou. Le prime torri vennero erette agli inizi della Dinastia Ming, nel XVI secolo, per raggiungere il picco verso gli anni venti e trenta del XX secolo, quando si contavano più di 3.000 di queste strutture. Oggi vi sono 1.833 diaolou a Kaiping e altri 500 nella vicina città di Taishan. Lo scopo principale per cui i diaolou vennero costruiti era di protezione contro gli attacchi da parte delle bande di fuorilegge che si trovavano in questa regione della Cina. Ma in realtà, vi erano almeno tre tipologie di dialou: le torri di avvistamento, le abitazioni fortificate che fungevano da appartamenti residenziali, gli edifici costruiti con lo scopo di essere rifugi di emergenza.
Il paesaggio carsico della Cina meridionale è un sito inserito nel 2007 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO; esso si trova nelle province cinesi di Chongqing, Guangxi, Guizhou e Yunnan. Questa regione è particolarmente ricca in termini di biodiversità e di paesaggi disegnati da un’intensa attività carsica.
Il Tulou (土楼) è un’abitazione contadina collettiva, costruita a fortezza, residenza tradizionale del popolo degli Hakka (kejia in cinese 客家) nella Cina meridionale costruite in gran parte tra il XII e il XX secolo. Nel 2008 l’UNESCO ha inserito queste opere tra i patrimoni dell’umanità. Jiqinglou e il più grande antico tulou a forma tonda: costruito nel 1419 sotto l’imperatore Yongle della dinastia Ming, è composto da due anelli concentrici, di cui quello esterno alto quattro piani, con 53 camere su ogni livello.
Il Monte Sanqing (三清山), o Monte San Qing, è una famosa montagna taoista situata 80 chilometri a nord di Yushan, nello Jiangxi. San Qing significa letteralmente ‘tre diversi’ in cinese, ed indica il fatto che il monte San Qing è formato da tre cime: “monte Yujing”, “monte Yushui” e “monte Yuhua”. Uno slogan cinese “三峰峻拔、如三清列坐其巅” (“tre picchi scoscesi, come i Tre Puri che siedono sulle cime”) spiega perché abbia preso il nome di San Qing. Tra le tre cime, la più alta è Yujing (1.817 metri sul livello del mare). Ospita circa 1000 specie di flora ed 800 tipi di fauna. L’area complessiva è di 2200 kmq. Nel 2008 è stato inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Il Monte Wutai (五台山), noto anche come Monte Qingliang (清涼山), situato nella provincia cinese dello Shanxi, è una delle quattro montagne sacre del Buddhismo cinese. La montagna ospita molti dei più importanti templi e monasteri cinesi. Il suo retaggio culturale comprende 53 monasteri sacri, inclusi tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 2009. Ognuna delle quattro montagne sacre del Buddhismo è considerata luogo di pratica (dàocháng; 道場) di uno dei quattro grandi bodhisattva. Wutai ospita il bodhisattva della conoscenza, Manjusri o Wenshu (文殊) in cinese. Il monte Wutai ha anche strette relazioni con il Buddhismo tibetano. Il villaggio monastico di Taihuai è quello che ha la maggiore concentrazione di templi.
Il Danxia cinese o rilievo Danxia della Cina (丹霞地貌, letteralmente “rilievo nuvole viola”) è un particolare paesaggio caratterizzato da formazioni di arenaria rossa e ripide scarpate. Il più famoso si trova nel Parco geologico di Zhangye Danxia (meglio conosciuto come “Montagne Colorate”) è un’area protetta situata a nord-ovest della città di Zhangye, nella provincia di Gansu. Questa attrazione di 510 chilometri quadrati si trova tra le contee di Linze (临泽 县) e Sunan (肃南) lungo la catena montuosa del Qilian Shan.
Dengfeng (登封) è una città-contea nella prefettura di Zhengzhou, nella provincia cinese dell’Henan. Nei secoli passati era conosciuta come Yangcheng. Dangfeng si trova ai piedi del Monte Song, una delle montagne più sacre della Cina. La città è uno dei centri spirituali più noti del paese, sede di vari istituti religiosi e templi, come il tempio taoista Zhongyue, il tempio buddhista Shàolín-sì, e l’accademia confuciana Songyang; da questa concentrazione deriva la denominazione poetica, nella letteratura cinese, di “centro (spirituale) del cielo e della terra”. Yangcheng fu la prima capitale dinastia Xia, costruita a ovest di Gaocheng, sul fiume Yin. Nel 2010 l’UNESCO ha inserito alcuni dei più noti monumenti di Dengfeng nella Lista dei patrimoni dell’umanità con la dicitura di Monumenti storici di Dengfeng.
Il Lago dell’ovest è situato in Cina, presso la città di Hangzhou, ed è una famosa meta di turismo per i cinesi. Il lago è considerato un prototipo di bellezza paesaggistica ed è citato in innumerevoli testi di poeti cinesi. La leggenda narra che sia stato generato dalla caduta di una perla della Via lattea. È poco profondo, in media 1,8 m, ha un perimetro di circa 12 km ed un’estensione di 5,6 km². Il lago è suddiviso in tre porzioni da due dighe che servono a regolare l’afflusso delle acque provenienti dalle colline circostanti: la diga a nord, chiamata Baidi, parte dalla riva di nord-est e arriva sull’Isola Gushan, mentre quella ad ovest si chiama Sudi e divide il lago da nord a sud. La prima si può percorrere anche in auto, mentre la seconda solo a piedi o in bicicletta. Nel lago vi sono quattro isole. La più importante si chiama Gushan (Collina Solitaria), sulla quale si trova il “Padiglione per Ammirare il Lago” che fu costruito nel 1699 per l’imperatore Kangxi per poter ammirare il paesaggio, questo luogo si chiama “La luna autunnale sul lago tranquillo”. Sull’isola, sul lato meridionale si trova il “Padiglione d’Autunno sul lago placido”, edificio di fine d’epoca Qing, uno degli scorci più ameni del lago.
Chengjiang (澂江县) è un sito paleontologico, situato nella prefettura di Yuxi, nella provincia cinese dello Yunnan, appena a Nord del lago Fuxian. Dal 2012 è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Nella località sono stati ritrovati resti fossili risalenti tra i 525 ed i 520 milioni di anni fa, compatibili col periodo dell’esplosione del Cambriano, resti fossili per i quali si sono conservati anche i tessuti molli. Questi fossili sono considerati come uno dei ritrovamenti più importanti del XX secolo sia per qualità dei dettagli, sia per l’alto numero di specie di flora e fauna conservata. I fossili vennero scoperti per la prima volta dal professor Hou Xian-guang, docente alla Yunnan University, Kunming, dove è il direttore del centro ricerche per il Center for Chengjiang Biota.
Xanadu (上都) è un’antica città, conosciuta anche coi nomi di Shangdu, Shang-tu, To-lun, Doloon Nuur, Dolon Nor, Dolonnur o Pinyin Duolun, situata nell’attuale distretto di Zhenglan, parte della regione autonoma cinese chiamata Mongolia interna. La città fu fatta edificare da Kublai Khan (1215 – 1294) dopo essere diventato imperatore della Cina unificata nel 1271. Nella città fu eretto un fastoso palazzo imperiale, visitato da Marco Polo durante il suo incontro con l’imperatore e descritto nel Milione. Il palazzo reale era circondato dalla città imperiale e dalla città esterna. La città fu abbandonata nel XV secolo sotto il regno di Yongle. Dal 2012 è stata iscritta nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il Tianshan (天山) è un grande sistema montuoso dell’Asia centrale. Il suo nome in cinese significa «Montagne Celesti». Esteso per circa 2500 km da ovest/sud-ovest a est/nord-est, costituisce prevalentemente il confine tra Cina e Kirghizistan e taglia in due l’antico territorio del Turkestan. È largo circa 500 km in alcuni punti delle sue estremità orientale e occidentale, ma solo circa 350 km nella sua parte centrale. Il Tien Shan confina a nord con il bacino di Junggar (o Zungaria) della Cina nord-occidentale e con le pianure del Kazakistan meridionale e a sud-est con il bacino del Tarim (o Talimu). A sud-ovest i monti Hisor (o Gissar) e Alay del Tagikistan si ricollegano ad alcuni punti del Tien Shan, facendo delle valli dell’Alay, del Surkhandarya e dello Hisor i confini del sistema, assieme al Pamir a sud. Il Tien Shan comprende anche i monti Shū-Ile e i monti Qarataū, che si spingono verso nord-ovest nelle pianure del Kazakistan orientale. Entro questi confini l’area totale occupata dal Tien Shan è di circa 1.000.000 di km².
La contea di Yuanyang (元阳县) è nota per i suoi meravigliosi campi di riso terrazzati che scendono dai pendii dei Monti Ailao fino alle rive del Fiume Rosso. Costruiti 1300 anni fa a mani nude dalla minoranza etnica degli Hani (哈尼族), abitanti originari di questa regione, sono ancora in uso al giorno d’oggi. Il lavoro dei coltivatori Hani ha disegnato il paesaggio, creando straordinarie forme geometriche e scenari spettacolari, specchi d’acqua e terrazze sospese. Gli Hani hanno sviluppato nel corso di 1300 anni un complesso sistema di canali per portare l’acqua dalle cime delle montagne boscose fino ai campi terrazzati, creando anche un sistema di agricoltura integrata che coinvolge bufali indiani, bovini, anatre, carpe e anguille e sostiene la produzione di riso rosso, coltura principale della zona. Le risaie terrazzate Honghe Hani sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2013.
Il Gran Canale della Cina, conosciuto anche come Gran Canale Jing-Hang e Canale Imperiale, è il canale o fiume artificiale più lungo del mondo e collega Pechino a Zhejiang. Nell’anno 604, l’imperatore Yangdi della dinastia Sui lasciò la capitale, Chang’an (l’odierna Xi’an) per trasferirsi a Luoyang. Nel 605, l’imperatore ordinò la costruzione di due progetti: trasferire la capitale del paese a Luoyang (nello Henan) e scavare il Gran Canale tra Tianjin e Hangzhou. Ci vollero sei anni per costruire il canale, unendo canali preesistenti che si trovarono nel corso dell’opera e collegando il Fiume Giallo, il Hai He, il Huai He, il Chang Jiang (conosciuto anche come Fiume Azzurro o Yangzi) e il Qiantangjiang. Il Gran Canale oggi va da Pechino e termina a sud di Hangzhou (Zhejiang). La sua lunghezza totale è di 1.794 chilometri e, oltre a Tianjin, passa per Pechino, Hebei, Shandong, Jiangsu e Zhejiang. Dopo aver lasciato Hangzhou, il canale passa attorno al lago Tai, dirigendosi fino alla città di Suzhou. Tra Suzhou e Jingjiang, che è la parte sud del canale, è attraversato da cinque ponti di pietra e sulle sue rive si trovano numerosi archi commemorativi e pagode.
Per via della seta (丝绸之路) s’intende il reticolo, che si sviluppava per circa 8.000 km, costituito da itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali nell’antichità si erano snodati i commerci tra l’impero cinese e quello romano. Le vie carovaniere attraversavano l’Asia centrale e il Medio Oriente, collegando Chang’an (oggi Xi’an), in Cina, all’Asia Minore e al Mediterraneo attraverso il Medio Oriente e il Vicino Oriente. Le diramazioni si estendevano poi a est alla Corea e al Giappone e, a Sud, all’India. Il nome apparve per la prima volta nel 1877, quando il geografo tedesco Ferdinand von Richthofen (1833-1905) pubblicò l’opera Tagebucher aus China. Nell’Introduzione von Richthofen nomina la Seidenstraße, la «via della seta».
Situati nelle zone montuose del sud-ovest della Cina, gli insedianti Tusi (土司遗址) sono una struttura che comprende i resti di diversi domini tribali, i cui capi erano stati nominati dal governo centrale come “Tusi”, sovrani ereditari dal XIII fino al principio del XX secolo. Il sistema dei Tusi nacque da minoranze etniche dinastiche di governo, risalenti al III secolo a.C., con lo scopo di unificare l’amministrazione nazionale, pur consentendo le minoranze etniche di conservare i loro costumi e lo stile di vita. I siti di Laosicheng, Tangya e la Fortezza Hailongtun che compongono il patrimonio testimoniano questa eccezionale forma di governo, che deriva dalla civiltà cinese dei periodi Yuan e Ming.
Le pitture rupestri di Huashan (花山岩画, Monte del Fiore) si trovano a 25 km dalla contea di Ningming, lungo il fiume Mingjiang. Oltre 1.900 le immagini scolpite sulla roccia, tra cui figure umane, animali, barche e strade. La datazione delle pitture, quasi certamente collegate a preghiere o a sacrifici al Dio dell’Acqua, è infatti legata alle stalattiti calcaree cresciute fra i dipinti, che cominciano a formarsi oltre 2.500 anni fa. Si conosce anche la composizione della pittura, contenente sali minerali e sangue, penetrata nella roccia per oltre un centimetro.
La riserva naturale di Shennongjia ( 2.618 chilometri quadrati) si trova nella provincia dello Hubei e vanta tra il più alto numero di piante utilizzate nella medicina tradizionale cinese. Da quest’anno è entrata a far parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
L’Hoh Xil (in mongolo «montagne blu», ma anche Aqênganggyai, «Signore delle Diecimila Montagne»), è una regione isolata situata nel settore nord-occidentale dell’altopiano del Tibet-Qinghai. È l’area meno popolata della Cina, nonché la terza area meno popolata del mondo. La regione copre un’area di 83.000 km² ed ha un’altitudine media di 4800 m; si estende in senso latitudinale est-ovest tra i monti Tanggula e Kunlun, al confine tra il Tibet settentrionale, il Qinghai nord-occidentale e lo Xinjiang sud-orientale.
Kulangsu (nota anche come Gulangyu) è un’isola costiera di circa 2 km² situata a sud-ovest di Xiamen (distretto di Siming), nella provincia cinese del Fujian. Passata sotto controllo europeo nel 1842, a seguito del Trattato di Nanchino, ha conservato numerosi edifici in stile coloniale che, insieme alle spiagge, la rendono una frequentatissima meta turistica. Raggiungibile da Xiamen in 5 minuti di traghetto, ha una popolazione di circa 20 000 abitanti. Sull’isola si parla la lingua amoy dell’hokkien.
La riserva naturale del Monte Fanjing ( 梵 净 山 – 2.572 metri) si estende su una superficie di 567 km quadrati, e dal 1986 fa parte delle Riserve della Biosfera UNESCO. Il Fanjingshan è sacro ai buddisti dai tempi dei Ming (1368-1644) e viene considerato il principale monte della provincia del Guizhou. E’ visitabile da marzo a novembre.
Le rovine di Liangzhu, situate alla periferia della città di Hangzhou, si trovano nella piana delle reti fluviali del bacino del fiume Yangtze e risalgono al 3.300 a.C. Il sito copre un’area di 14,3 kmq e comprende relitti di 11 dighe, siti cimiteriali, un sistema di conservazione dell’acqua e mura che testimoniano un’antica civiltà urbana cinese, che aveva nella coltivazione del riso il suo fondamento economico.
L’UNESCO ha inserito le riserve ornitologiche cinesi degli Uccelli Migratori situate lungo la costa del Golfo di Bohai nel Mare Giallo (fase I) nella lista del Patrimonio Mondiale.